Esperienza, cultura e qualità personali per
l'interprete di consecutiva di successo

Le qualità essenziali dell'interprete di consecutiva professionista

L'interprete di consecutiva e quello di conferenza condividono alcuni requisiti essenziali del lavoro d'interpretariato, tra questi l'ovvia necessità di conoscere a fondo le lingue e l'argomento trattato, sapere ascoltare attentamente parole e significati, resistere allo stress mentale e fisico e sfruttare rapidamente e in modo ottimale ogni capacità intellettiva di cui dispongono.

Nelson Mandela

Nelson Mandela

Statista

Se parli a una persona in una lingua che comprende, ti capisce. Se parli nella sua lingua ti ascolta.

I due ruoli tuttavia differiscono per almeno tre aspetti: la contemporaneità della traduzione orale, caratteristica dell'interpretariato di conferenza, l'interazione personale diretta, che manca nell'interpretazione di conferenza se non a livello inconscio, e la durata del servizio. L'interprete di consecutiva, infatti, a volte è chiamato a fornire prestazioni di molte ore consecutive alle quali si possono aggiungere quelle del pranzo e della cena di fine giornata, che molto spesso sono soltanto un'estensione naturale del servizio e lasciano ben poco tempo per il riposo (spesso anche per il pasto perché non è raro l'interprete debba debba continuare a lavorare anche quando è a tavola). Queste situazioni possono perciò divenire molto stressanti anche a livello fisico.

L'interprete lavora anche durante i pasti
L'interprete di consecutiva lavora anche mentre gli altri mangiano

Occorre inoltre sottolineare che nell'interpretariato di consecutiva ogni servizio è un caso a sé, perché diversi sono i clienti e diverso è il loro modo di considerare il ruolo dell'interprete. Alcuni hanno le idee chiare su cosa attendersi, o esigere. Altri no, soprattutto quando sono alla prima esperienza di lavoro con l'interprete.

Ma quali sono i requisiti che, appunto, fanno dell'interprete di consecutiva un bravo interprete?

Cosa aspettarsi dal bravo interprete di consecutiva

Molti potrebbero trasformarsi in interpreti pressoché all'istante, ma pochi lo potrebbero essere di professione perché nonostante la competenza linguistica mancano di alcune attitudini e qualità essenziali. Ecco quali:

  1. Essere sempre rigorosi nel comportamento generale: l'interprete deve essere e comportarsi sempre in modo professionale, non solo sotto il punto di vista prettamente linguistico ma anche nell'aspetto e nella forma. Durante il servizio egli rappresenta l'azienda incaricante e qualsiasi lacuna — pur impeccabili che siano le sue capacità linguistiche — può danneggiarne l'immagine alla base.
  2. Disporre di un vocabolario esteso in entrambe le lingue e, soprattutto, prontamente utilizzabile. D'altra parte, dovendo tradurre quasi in tempo reale non ne ha molto per pensare e il cliente di solito si irrita di fronte all'esitazione. Alcuni si sorprendono quando all'inizio del servizio l'interprete prepara davanti a sé degli appunti o un dizionario elettronico, ma questa è una reazione poco giustificata perché è normale — naturalmente entro certi limiti — dimenticare temporaneamente termini appena acquisiti o particolarmente ostici soprattutto quando le due parti ancora non condividono una terminologia comune. Ovviamente gli deve essere permesso di prendere tutti gli appunti che desidera, e su questo punto deve insistere e dimostrare che questa necessità non serve a coprire una lacuna professionale.
  3. Possedere una cultura generale molto varia ed estesa e competenze linguistiche intersettoriali. Proviamo a pensare al caso di un servizio d'interpretariato per due aziende che discutono la distribuzione di prodotti tecnologici: oltre alla conoscenza della terminologia specifica (supponiamo una macchina agricola) l'interprete deve infatti essere altrettanto competente nella discussione di ogni clausola contrattuale (diritti/obblighi, pagamenti, penali, magazzino e così via) e talvolta delle caratteristiche specifiche del mercato locale con le possibili implicazioni di tipo legale. Poi, a pranzo o a cena deve saper seguire la discussione anche su un piano più personale o sociale, magari affrontando gli argomenti più disparati ma sempre senza dimenticare che anche questo è funzionale all'instaurazione del necessario rapporto di fiducia tra le due parti. Il tutto magari senza la possibilità di partecipare egli stesso al pasto perché queste parlano incessantemente, rendendo le ultime ore della giornata particolarmente logoranti anche fisicamente.
  4. Saper capire le esigenze del cliente, cioè cosa intende effettivamente ottenere con l'aiuto dell'interprete. Questo non è sempre chiaro, soprattutto nelle discussioni commerciali e specialmente quando il cliente stesso non è abituato a lavorare con un mediatore linguistico. Un incontro preliminare (anche virtuale) per mettere in luce tutti i potenziali ostacoli alla buona riuscita del servizio è nell'interesse di entrambi e per questo l'interprete lo dovrebbe sollecitare. Sorprende vedere quanti clienti ritengono che l'interprete debba capire e sapere tutto soltanto per il fatto che “fa questo lavoro”.
  5. Saper capire quando è doveroso limitarsi alla traduzione letterale del messaggio o quando è invece consigliabile integrarlo od ottimizzarlo. Questo è un punto molto delicato e le opinioni variano. Molti clienti, ad esempio, preferiscono un interprete che non si spinga oltre la traduzione letterale, nulla più e nulla meno di quanto dicono. Altri, soprattutto le aziende più piccole, quando sono ormai abituati a lavorare con lo stesso interprete e ne apprezzano il modo di lavorare, tendono a considerarlo come un ausilio importante, quasi un collega, un sostegno in grado d'intervenire nei momenti più critici, e ciò quanto più sentono che ha esperienza. In tal caso l'interprete può sentirsi e agire come parte del team (del cliente mandante, ovviamente).
  6. Saper interagire con le parti anche quando una “non collabora”, tuttavia senza mai abbandonare la professionalità che il cliente si aspetta anche quando s'instaura tensione. Il lavoro dell'interprete è di per sé molto faticoso e stressante e in un'intera carriera incontra persone totalmente diverse per cultura, istruzione ed estrazione sociale. Non di rado succede che in determinate situazioni senta il desiderio di “mollare tutto” nel bel mezzo del servizio a causa del comportamento estremo, a volte anche rude, di una delle parti, ma per senso di professionalità sa che non lo può fare. In altre parole, quando necessario deve saper fingere di non subire l'influenza del comportamento o della personalità della parte che non collabora.
  7. Saper mantenere la calma anche quando l'ambiente si surriscalda con discussioni accese pur se civili (dote strettamente personale) ed eventualmente, se il cliente mandante non vi riesce da sé, capire se e quando è il momento di tentare di ristabilire l'armonia della discussione con l'aiuto di un espediente o di una frase capace di sbloccare l'impasse.
  8. Non esprimere mai la propria opinione in favore di una parte, salvo quando il cliente mandante è d'accordo, pena la sfiducia dell'altra perché può supporre che il proprio messaggio venga strumentalmente travisato.

Non solo un interprete che vanti queste qualità personali e comportamentali riceverà la fiducia di entrambe le parti, ma sarà altresì considerato un protagonista importante — se non essenziale — del successo del loro rapporto e per questo sarà ancor più rispettato.

L'interprete di consecutiva in italiano-giapponese

Quando una delle parti è giapponese possono intervenire ulteriori aspetti particolarmente delicati, per lo più culturali e per questo potenzialmente critici se non adeguatamente gestiti.

interprete stanca e sotto stress
Quando l'interprete è sotto stress

I giapponesi, infatti — spesso anche quando sono abituati a trattare con aziende occidentali — pur agendo nella massima buona fede assumono atteggiamenti eccessivamente enigmatici per l'altra parte, che se non adeguatamente mediati possono compromettere l'armonia del rapporto.

Mentre all'interprete giapponese questi sono perfettamente noti e saprà perciò veicolarli nel modo corretto (ovviamente a condizione che conosca adeguatamente gli aspetti comportamentali più caratteristicamente italiani), per il seppur esperto interprete italiano potrebbero trasformarsi in una difficoltà aggiuntiva e poco gestibile, tanto da creare nel cliente giapponese una reazione d'imbarazzo o persino di sfiducia nell'interprete stesso.

Questa è la ragione per cui spesso il cliente giapponese preferisce incaricare un interprete connazionale, naturalmente nel presupposto che conosca adeguatamente le caratteristiche comportamentali degli italiani, normalmente più trasparenti e diretti. Va da sé che questo richiede che l'interprete giapponese abbia vissuto e praticato la professione in Italia per un congruo numero di anni.

Unitamente ad alcune qualità personali, la nostra esperienza ultra ventennale d'interpretariato e la professionalità formata nel mondo dell'industria rendono il nostro servizio d'interpretariato giapponese-italiano uno strumento affidabile soprattutto per le piccole e medie imprese italiane che guardano al mercato giapponese con interesse ma con qualche apprensione dovuta, appunto, alle sostanziali differenze culturali e a una barriera linguistica ancora molto forte.

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